Le attività produttivee gli esercizi commerciali sono il cuore pulsante di una città. Ne indicano lo stato di sviluppo e di benessere, proprio come un termometro o una cartina tornasole. Una città vibrante, con strade frequentate a tutte le ore del giorno e della sera non solo nelle vie del centro ma in tutti i quartieri, una città piena di negozi e botteghe è una città viva, in salute, che trasmette entusiasmo e fiducia nel futuro.
Bene, il cuore pulsante della città di Reggio ha continuato a battere – e lo fa tuttora – per decenni fra mille difficoltà. Alcune strutturalmente legate al contesto sociale nel quale viviamo – imposte comunali elevatissime, carenza di alcuni servizi fondamentalicome la raccolta dei rifiuti o il funzionamento della rete idrica, rappresentanza estremamente debole a livello politico e istituzionale e, soprattutto, i condizionamenti al libero mercato e alla normale concorrenza propri di un contesto a forte densità mafiosa e criminale – altre più recenti e legate all’emergenza COVID, che ha fortemente colpito la maggior parte delle attività produttive del nostro Paese.
L’emergenza COVID ha riproposto con evidenza il tema delle disuguaglianze mai risolte tra Nord e Sud del Paese, anche in relazione alle attività produttive e commerciali. A battersi per una ripresa veloce e per un sostegno energico alle piccole e medie impresa da parte dello Stato sono state/i soprattutto le/gli esercenti del Nord Italia, dove pure la pandemia era molto più diffusa, mentre al Sud in generale e nella nostra Reggio hanno prevalso le istanze di prudenza e immobilismo. Questo ci ha fatto riflettere e aprire gli occhi sulla nostra realtà cittadina e sulla sua composizione sociale. Emigrazione giovanile, età media della popolazione piuttosto elevata, prevalenza di persone occupate nel pubblico impiego sono alcuni tra i fattori che caratterizzano il nostro contesto produttivo come depresso e sostanzialmente asfittico, non solo durante l’emergenza, ma nella normalità.
Ma le attività produttive – lo ripetiamo – sono il cuore pulsante di una città. Sono quelle che, insieme alla cultura e all’educazione, costruiscono il presente e gettano le basi per il futuro. E allora la classe politica avrebbe dovuto tutelarle di più e avrebbe dovuto tenere maggiormente in considerazione le loro istanze. E invece cosa è successo? Che gli/le esercenti sono stati/e catapultati/e in un caos normativo senza precedenti, in cui i vari dpcm e le ordinanze regionali e comunali si susseguivano senza soluzione di continuità e imponevano misure fortemente contrastanti e contraddittorie. Gradualmente, durante la fuoriuscita dalla fase più acuta della pandemia, il contrasto tra i dpcm e le diverse ordinanze ha iniziato a configurarsi come un gioco strategico, politico ed elettorale il cui peso ricadeva interamente sulle nostre spalle.
Iprotocollirelativi alle misure da seguire in vista della riapertura sono giunti con estremo ritardo (la notte del 3 maggio) e sono apparsi da subito molto vaghi e suscettibili di diverse interpretazioni. Al rischio costante di ricevere multe o contravvenzioni – o addirittura di vedersi imporre nuovamente la chiusura dell’attività – per questioni di “interpretazione” del regolamento, si è poi aggiunto il forte aumento dei costi di gestione, dovuto all’obbligo di acquisto di dispositivi e presidi medico-sanitari.
Il settore Attività Produttive e Commercio della coalizione civica La Strada e Riabitare Reggio con Saverio Pazzano sindaco ha elaborato una serie di proposte operative per favorire il rilancio dell’economia cittadina e delle PMI.
L’idea che ha ispirato queste nostre proposte è la centralità assoluta del lavoro. Questo ci ha portato a preferire misure e investimenti indiretti volti ad un rilancio generale dell’economia, piuttosto che semplici rimborsi o elargizioni distribuite a pioggia alle singole imprese. Non abbiamo bisogno di elemosine, ma di rilanciare l’economia. Grande attenzione è stata data alla trasparenza, alla partecipazione e soprattutto alle produzioni artigianali e locali, settore sul quale – riteniamo – la prossima amministrazione dovrà puntare fortemente, all’economiasmart e all’economia green. In questa città c’è molto da costruire: trasformiamo la crisi in opportunità!
Misure per il rilancio economico del nostro territorio:
- Attivazione immediata della Consulta delle Attività Produttive e calendarizzazione degli incontri;
- Forte riduzione delle tasse per l’occupazione di suolo pubblico e tendenza generale (sempre commisurata ai singoli casi) a concedere l’occupazione alle attività di ristorazione;
- Semplificazione burocratica e agevolazioni per l’industria teatrale e cinematografica;
- Agevolazioni per start upcaratterizzate da una forte improntasmarte green;
- Promozione strategica di prodotti tipici e artigianato locale;
- Manutenzione ordinaria degli spazi pubblici e cura del decoro urbano, con particolare attenzione a marciapiedi, piazze, aree pedonali;
- Sviluppo di una strategia di marketing territoriale per rilanciare il turismo;
- Semplificazione burocratica e digitalizzazione delle procedure (creazione di un’app);
- Sospensione delle imposte e agevolazioni sugli affitti per le aziende virtuose e sane che versano in uno stato momentaneo di crisi;
- Istituzione di un fondo comunale per finanziare la formazione digitale e l’innovazione smartegreen delle PMI;
- Messa a disposizione di locali ed edifici di proprietà comunale per le imprese vittime della criminalità organizzata. La vicinanza ed il sostegno dell’amministrazione comunale a chi denuncia episodi estorsivi o altre forme di intimidazione mafiosa deve essere TOTALE.
Queste le misure che ci impegniamo ad assumere in caso di vittoria alle prossime consultazioni comunali o per le quali ci batteremo strenuamente come opposizione. Ci auguriamo che anche le altre formazioni civiche e politiche assumano impegni in questo senso e capiscano il valore fondamentale delle attività produttive, degli esercizi commerciali, delle PMI, per il presente ed il futuro della nostra città.
Settore Attività Produttive e Commerciali
La strada e Riabitare Reggio con Saverio Pazzano sindaco.