Oggi, 8 marzo, ricorre la Festa della Donna e dal mondo della politica e delle istituzioni provengono numerose riflessioni sulla disparità di genere e la violenza sulle donne, unitamente ai migliori auspici per una società più giusta. Allo stesso tempo, i media trasmettono statistiche su statistiche e ci mostrano come l’obiettivo dell’uguaglianza sia decisamente lontano dall’essere raggiunto pressoché in tutti gli ambiti: lavoro, istruzione, welfare, famiglia, sanità persino.
Abbiamo divulgato e analizzato più e più volte queste statistiche, non l’8 marzo o il 25 novembre, ma i giorni qualunque, i giorni normali. Ogni qualsiasi giorno dell’anno. Perché, in una società basata sulla discriminazione com’è quella nella quale viviamo, l’8 marzo sembra essere solo un mezzo di facciata, un gesto caritatevole e paternalista per ripulirsi la coscienza, e allora non c’è niente da festeggiare.
“Niente fiori, ma opere di bene” verrebbe da dire. E infatti: il movimento civico La Strada e il consigliere comunale Saverio Pazzano si battono per la parità di genere continuamente, in ogni convocazione del Consiglio comunale e in tutte le sedute di tutte le commissioni. Perché quello della discriminazione è un fenomeno complesso, che agisce su vari livelli e su vari livelli va affrontato, se lo vogliamo estirpare – e noi lo vogliamo.
Domani, mercoledì 9 marzo, si terrà una seduta della commissione Pari opportunità, e il consigliere Saverio Pazzano ripresenterà una proposta di modifica del regolamento comunale per la toponomastica. La modifica prevede l’introduzione del criterio della parità di genere per le nuove intitolazioni di vie e piazze cittadine.
Il nostro obiettivo è che l’intero Consiglio comunale lavori per promuovere e stabilire una parità di genere sostanziale, sul piano materiale ma anche culturale e simbolico. Le intitolazioni di vie e piazze non sono atti puramente formali o di facciata, ma hanno una precisa valenza politica. Nell’individuazione delle persone illustri e nella scelta delle intitolazioni una amministrazione esprime i propri valori, i propri riferimenti, le proprie speranze e aspettative per il futuro che verrà. Attualmente, nelle strade di Reggio Calabria le intitolazioni al femminile sono meno del 5%. Un fatto desolante e per fortuna anche vecchio, superato, rappresentativo di un mondo patriarcale che per fortuna nella realtà sta via via scomparendo, ahimè non senza drammi o resistenze. Noi vogliamo altro. Noi vogliamo che i bambini e le bambine di Reggio Calabria imparino, passeggiando per le nostre strade, che se gli uomini illustri sono molti, beh, le donne illustri sono altrettante. Pensiamo che questa sia educazione e che anche da questa presa d’atto possa derivare una cultura del rispetto e, per le bambine, una maggiore fiducia in se stesse e nelle proprie capacità. La nostra terra ha generato donne così straordinarie che non possiamo non ricordarle, non celebrarne la memoria. Quindi, perché non farlo?
Pensiamo che i tempi siano maturi per questa presa di coscienza da parte delle istituzioni al di là di ogni colore politico e abbiamo già stilato 100 biografie di donne illustri per altrettante nuove intitolazioni. È vero, è solo un primo passo e moltissimo resta da fare, ma se la nostra proposta di “100 donne per 100 strade” venisse concretizzata, Reggio Calabria emergerebbe a livello nazionale come esempio di cultura e civiltà. Quindi, ancora: perché non farlo?
Ringraziamo le associazioni e la società civile che parallelamente lavorano da tempo per raggiungere lo stesso nostro obiettivo. Ce la faremo!
E in conclusione, in questo triste 8 marzo 2022, lanciamo il nostro appello agli uomini di tutto il mondo: volete celebrare le donne o far loro un regalo? Beh, fate la pace.
Ufficio stampa
La Strada