Si avvicina agosto e ancora alcuna risposta in merito alle questioni poste mesi fa su AVR e il rapporto con il nostro Comune e con la Città Metropolitana. Mesi in cui inchieste, indagini e notevoli problemi coi pagamenti dei lavoratori sono stati al centro del dibattito sui media locali e nazionali. Non una parola dall’attuale amministrazione, come se tutti i problemi potessero risolversi in un gruppo che si asserraglia come in uno spogliatoio di calcetto.
Solo recentemente da parte dell’attuale sindaco un’impennata di toni nel rilevare come le proteste dei lavoratori AVR siano manovrate politicamente. È un vecchio gioco elettoralistico: fingere che un atavico problema per cui si protesta, sostanzialmente continuo negli ultimi sei anni, si configuri come strumentalizzazione elettorale quando si avvicinano le date delle amministrative. Insomma: se siete in attesa di mesi di pagamenti, se per anni avete subito arbitrarie dilazioni per gli stipendi, se lo scenario prossimo è nebuloso…state zitti. Ci sono le elezioni, e che diamine! Silenzio preelettorale per i diritti democratici. Vale anche per gli assistenti educativi -dobbiamo credere?- dei quali le condizioni non sono granché migliori.
Siamo al solito schema, lo sappiamo. Ma non siamo sciocchi, non guardiamo il dito e puntiamo la luna. Che molto semplicemente vogliamo riassumere in due domande:
- Perché la richiesta di Consiglio Metropolitano aperto per chiarire la vicenda della Ga.Ga. non è mai stata presa in considerazione, malgrado i numerosi e reiterati appelli? Questo avrebbe consentito di gettare luce su una pagina che certo non è né onorevole né trasparente a pochi mesi dalle elezioni.
- Perché non è stato fornito alcun chiarimento in merito a come si pensa di gestire il prossimo passaggio a Castore, con tutto ciò che riguarda piano industriale, mezzi e acquisizione del personale? Cosa succederà a chi lavora oggi per Avr nel settore rifiuti?
Domande per cui attendiamo risposta da mesi. Sappiamo che non la avremo. Ma non vogliamo nasconderci: questo è un territorio sempre più afflitto e affamato, le condizioni generali della città sono estremamente difficili, per quanto riguarda il lavoro soprattutto. Lo abbiamo scritto all’inizio del lockdown: “se non opereremo con trasparenza in ogni scelta amministrativa, se non si traccerà un programma chiaro in questi giorni di chiusura, quando riapriremo Reggio sarà sempre più in balia della clientela, dell’arbitrio, della ricattabilità sociale”. Bene, siamo stati facili profeti.
E allora, evitiamo di cadere nella retorica strumentale e stantia di fare vincere le destre o di aprire la strada alla Lega. Qui il tema è un altro e occorre affrontarlo con lungimiranza, onestà intellettuale e sapienza amministrativa: le elezioni comunali si svolgeranno in uno scenario così nebuloso? Le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori resteranno appese alle solite vacue promesse? Assisteremo alle solite tiritere elettorali per la stabilizzazione di personale nei settori diversi dei servizi pubblici? Verranno messe in atto misure di assoluta trasparenza a partire da oggi stesso o correremo alle amministrative in questo clima di “bisogno personale”? Verrà fatta chiarezza oggi stesso sulla prossima gestione di settori di enorme impatto economico come quello dei rifiuti e della depurazione?
Qui si gioca la partita tra una buona amministrazione e il vecchio arnese del meno peggio. La sfida impari è tra chi ha una visione di città e chi nell’emergenza perenne esercita un potere. Ci pare che in questo possa stabilirsi la differenza enorme tra chi si contende il potere -qui la sfida tra due grandi blocchi consolidati: l’amministrazione uscente e il centrodestra- e chi punta solo a cambiare la città e ad amministrarla bene.
Saverio Pazzano
Ufficio stampa
La Strada