C’è una città in ginocchio, senz’acqua, sommersa dalla spazzatura, con le strade sbriciolate, quasi senza aeroporto. C’è una città che si allaga ad ogni pioggia, c’è una città col Lido Comunale in abbandono, col mare non balneabile, con le spiagge sporche. C’è una città di borghi, paesi, quartieri dimenticati e isolati, senza servizi. C’è una città che si va spopolando, coi negozi che chiudono, col turismo che decollerà sempre domani. C’è una città rassegnata, una città che pensa non ci sia più nulla da fare, tutto sia perduto, una città abituata ad aspettarsi il meno peggio. C’è una città in crisi, una città con tante persone in difficoltà e tasse comunali alle stelle, una città senza servizi e in perenne stato di emergenza e necessità. C’è una città senza programmazione, senza visione, lasciata all’arbitrio e alle ultime pubblicitarie promesse elettorali.
C’è una città che pensava sarebbe uscita dal tunnel, e invece… C’è una città che pensava di rialzarsi ed è rimasta delusa, tradita.
C’è una città che resiste, però, in tante piccole realtà. C’è una città vivace e solidale nelle strade, una città che non si piega, una città che rimane bella, nonostante tutto, nei suoi cittadini, nel suo territorio. Una città che lavora per rialzarsi, che si impegna, non cede. Una città di persone e luoghi bellissimi da Vinco a Pavigliana, da Mosorrofa, a Mortara, a Cannavò, a Pellaro, a Gallico e Arghillà, a Cataforio, a Ortì, Podargoni, Schindilifà, Terreti e Trizzino, da Archi a Gallico, a Sambatello, da Villa San Giuseppe a Rosalì, Salice, Catona, da Trunca a Pettogallico, a Santa Venere, a Oliveto, Paterriti, Arasì, San Salvatore e Armo, da San Giovanni di Sambatello a Pietrastorta, a Trapezi, da Cerasi a Campicelli, da San Gregorio a Croce Valanidi, da Gallina a Straorino a Nasiti… C’è una città di borghi, paesi, frazioni e quartieri che aspettano di risollevarsi insieme, da fiumara a fiumara, da vallata a vallata. A tutte le reggine e i reggini che sono in cammino e che lavorano silenziosamente negli uffici, nei negozi, nelle piazze, nelle strade, nelle case perché Reggio non ceda all’abbandono dico grazie.
Ci sono tante città dentro Reggio Calabria, quanti sono i suoi problemi e le sue bellezze. Una città è fatta di tante anime, di tante voci e tutte devono parlarsi per il bene collettivo. C’è una città che deve tornare comunità ed ha tutte le risorse per riuscirci. C’è una città che lavora per uscire dall’emergenza e ce la farà.
A tutte le reggine e i reggini auguro buon anno. Auguro a tutti noi come popolo reggino che ci smuoviamo insieme dalla rassegnazione. Sarà un anno difficile -chi lo nega- di lotte e impegno per i nostri diritti, di doveri da assolvere tutte e tutti perché la città si rialzi. Sarà un anno bellissimo, però, un anno in cui progetteremo e costruiremo concretamente la Reggio Calabria di domani. Non sembri impossibile a nessuno! Siamo e restiamo un popolo bellissimo dentro una città ferita. Adesso è il momento dell’orgoglio e della progettazione, del coraggio e della generosità. È il momento della trasparenza, di ammettere gli errori e però di guardare avanti, con fiducia e speranza e fatica. È il momento di lasciarci sorprendere e coinvolgere dall’energia che viene dall’impegno di persone libere. Perché nessuno resti indietro. Questa è Reggio. Questa è la vera Reggio! Coraggio, coraggio, coraggio! Buon 2020 a tutte e a tutti!
Saverio Pazzano
Ufficio stampa
La Strada