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Report sull’acqua, problematiche e proposte

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Reggio ha sete, tanta sete.

Non c’è area della città in cui non si segnalino disservizi, non c’è area del comune in cui l’acqua arrivi con regolarità.

Già in passato, parliamo dello scorso autunno, avevamo formalmente chiesto al Sindaco di predisporre per tempo un piano informativo per dare a tutta la cittadinanza un quadro orario del razionamento idrico, visto che è palese e innegabile che l’acqua manchi con una regolarità quasi svizzera. Ci è stato risposto che è impossibile fare un piano, in quanto le interruzioni di acqua deriverebbero in massima parte da guasti imprevedibili. Eravamo in autunno e ci sarebbe stato tutto il tempo, da parte dell’amministrazione comunale, di correre ai ripari.

I fatti dicono che la questione dei guasti è solo uno dei problemi, che in un quadro di assenza di programmazione diventa devastante per un territorio come il nostro.

DECREMENTO DI PORTATA

Il 23 giugno la Sorical ha formalmente comunicato il verificarsi di una notevole diminuzione di acqua dalla sorgente del Tuccio. Soprattutto la parte sud del territorio comunale è servita da questa falda.

La questione era prevedibile, com’è prevedibile ogni anno data la stagione estiva. Ma lasciamo stare la programmazione che certo, dopo 7 anni, non è ancora una freccia all’arco di questa amministrazione. Dal 23 in poi in poi il Comune avrebbe potuto e dovuto predisporre quel piano orario di razionamento che in autunno aveva detto di non poter realizzare. Invece niente, si va avanti giorno per giorno, senza sapere quando mancherà l’acqua, né quando arriverà per poter almeno attrezzarsi con le cisterne e gli impianti di autoclave. Meglio per chi amministra fare finta di nulla, costringendo la gente a sopportare di tutto.

Data la riduzione di acqua dal Tuccio non può essere sufficiente l’acqua del Menta, che anche non gode di abbondanza data la stagione, e occorre attivare (ormai tardivamente, ma sempre meglio tardi che mai) tutta una serie di misure per rendere un po’ più accettabile la situazione complessiva.

Il personale comunale, nonostante turni estremamente impegnativi, è in condizioni di oggettiva difficoltà per il numero esiguo di dipendenti. Tuttavia la Politica non può continuare ad usare questo come alibi, né continuare a mettere tutta la responsabilità sulle spalle dei lavoratori, perché avrebbe potuto e dovuto attivare per tempo le opportune misure, essendo a conoscenza per tempo delle problematiche.

PROPOSTE

Occorrono:

  1. L’immediata istituzione di una squadra di controllo per verificare abusi e usi illegittimi dell’acqua. Se non c’è il personale perché il Comune possa farlo, si chieda aiuto ad altre Istituzioni. La questione è urgente e chi amministra la città non può limitarsi a rilevare con semplici dichiarazioni il problema degli abusi, ma ha il dovere di mettere in campo tutte le strategie di controllo. Controllo che, ad oggi, di fatto non esiste.
  2. L’immediata organizzazione di un piano orario del razionamento, perché la cittadinanza possa programmarsi ed avere, in massima trasparenza, tutte le informazioni di cui necessita. L’assenza di informazione è un disservizio nel disservizio, un arbitrio nell’arbitrio.
  3. I manovratori vengano forniti di un registro in cui annotare le manovre effettuate per consentire una organica analisi delle problematiche e delle aree in cui arriva l’acqua e a quali orari.
  4. Un servizio di autobotte efficiente. L’emergenza c’è ed è innegabile. Certo non è dignitoso nel 2021 dover parlare di autobotte per portare l’acqua ai cittadini… Ma purtroppo è innegabile anche il fatto che per giorni interi molti cittadini restano senz’acqua, con serie conseguenze per la salute e la gestione domestica. Ad oggi il Comune dispone di una sola autobotte con un solo autista ed è, peraltro, in grado di coprire solo un turno di lavoro e non i festivi. Davvero insufficiente per le esigenze della popolazione. Serve almeno un’ulteriore autobotte con autista, il Comune si attivi immediatamente in tal senso. Anche questo era programmabile e non è stato fatto, ma almeno si corra ai ripari.

C’è poi la questione dei guasti sui quali occorrerà tornare con ordine per una valutazione più approfondita. Anche questa è causa notevole di dispersione di acqua. Ma è sui primi quattro punti che il Governo della città può concentrarsi immediatamente senza ulteriori indugi né alibi.

 

Ufficio stampa

La Strada

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