La Strada aderisce convintamente alle mobilitazioni previste in occasione del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In tutto il mondo le donne sono in rivolta contro la violenza patriarcale, razzista, istituzionale, ambientale ed economica. In Sud America, in Medio Oriente, in Asia, in Africa, in Europa le donne e le persone lgbtqipa+ stanno affermando chiaramente che nessun processo di democratizzazione e liberazione è possibile senza trasformazione radicale dell’esistente. In Cile, in Messico, in Ecuador, in Argentina, in Brasile, le donne lottano contro la violenza patriarcale e economica che attacca i corpi e l’ambiente.
Le donne curde stanno difendendo e portando avanti un processo rivoluzionario femminista, ecologista e democratico e combattono per la liberazione da ogni fondamentalismo e contro l’autoritarismo turco.
In Italia 95 donne sono state assassinate dall’inizio dell’anno, ultima una giovane a Palermo proprio ieri, tutte per mano maschile: dal partner o ex partner o da uomini vicini al proprio nucleo familiare. La violenza può colpire ognuna di noi, in qualsiasi momento, poiché nutrita da una subcultura dominante maschilista e patriarcale che vuole soggiogare e controllare i nostri corpi: molestie, stalking, violenza domestica, psicologica, sessuale. E poi ancora ulteriore violenza nei tribunali (vedi Pas e alienazione parentale), negli ospedali e nei consultori, dove il monopolio degli obiettori di coscienza mette in discussione il diritto alla salute e all’autodeterminazione.
È chiaro quindi che le misure sino ad ora adottate si sono rivelate del tutto insufficienti quando non addirittura peggiorative. È necessario incidere strutturalmente nella società, vogliamo consultori laici e pubblici, spazi di confronto e protezione per donne e potenziali vittime, misure di reddito di autodeterminazione e centri antiviolenza in ogni Città capaci di rispondere alle emergenze prima che queste si trasformino in omicidio.
E poi educazione all’affettività in tutte le scuole, informazione, sensibilizzazione e l’impegno a sradicare il modello di società machista che ancora oggi relega le donne e tutte le soggettività altre a posizioni marginali e subalterne. Contro il tentativo misogino di silenziare le donne e tutte le soggettività noi siamo pronte ad alzare la testa, ad unirci alla marea e a farci rivolta. Per questi motivi oggi una nostra delegazione sarà a Roma, alla manifestazione nazionale indetta da Non una di meno, il più grande network femminista italiano, e giorno 25 parteciperemo a tutte le iniziative previste e organizzate dalle associazioni di donne, femministe e che si battono per i diritti insieme alle Istituzioni Locali.