Manifesto per riabitare Reggio
Reggio Calabria è la città dalla quale si va via continuamente, anche se ci si resta, anche se si vive a migliaia di chilometri di distanza. Andare o restare?
Una domanda con la quale una moltitudine di reggini si sono storicamente confrontati e su cui si sono spesi fiumi di inchiostro. Forse la questione è più fluida, e la mobilità oggi ci ha consegnato un modo diverso di vivere la relazione con la distanza dalla città, con la città stessa. Il punto vero è che noi non siamo né andati né rimasti.
Siamo straniàti, abbiamo con Reggio Calabria un legame che ha almeno una ragione per essere indissolubile e molte molte ragioni per farci sentire esuli».
A partire da questa riflessione, nell’autunno del 2018, dall’iniziativa spontanea di un gruppo di reggini, è nata la pagina Facebook “Nomi, Cose, Città. R come Reggio”. Il 23 dicembre 2018, il gruppo ha promosso un incontro pubblico e aperto con chi è rimasto, chi è partito e chi è tornato, per stimolare la riflessione su una nuova idea di cittadinanza e il dibattito sui problemi e le risorse della città di Reggio.
Sulla scia della Piattaforma “Nomi, Cose, Città. R come Reggio”, è nato nel 2019 il movimento politico “La Strada”. Il nome, tra i vari riferimenti artistici e culturali che lo hanno ispirato, richiama una connessione ideale con il romanzo La strada di Cormac McCarthy.
«Perché noi portiamo il fuoco». E attorno a un fuoco, in senso letterale e figurato, noi siamo nati, leggendo la Costituzione durante la nostra prima riunione. Il movimento, che il 6 gennaio 2020 si è costituito in associazione politico-culturale, si è attivato nel corso degli anni per una serie di iniziative, tra cui i cammini urbani, i comizi d’amore, i nodi tematici, gli autobus per ricostruire comunità, le feste mobili di Restate in Strada e le assemblee aperte alla cittadinanza reggina, vedendo tra l’altro formarsi un suo gruppo giovanile.
Ha espresso due liste civiche alle elezioni comunali di Reggio Calabria del 2020 (La Strada e Riabitare Reggio), eleggendo al Consiglio comunale il proprio candidato a sindaco, Saverio Pazzano. Quest’ultimo, con l’appoggio del movimento, si è candidato alle elezioni regionali calabresi con la lista demA.
Lungo il cammino, “La Strada” si è avvicinata a realtà politiche nazionali come i movimenti demA e Possibile, che hanno sostenuto il progetto del collettivo reggino, nonché alle reti europee delle Fearless Cities, e ha mantenuto un forte legame con l’esperienza di Riace.
Il collettivo “La Strada” si richiama ai valori dell’antifascismo e ha come faro i principi sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana. La Strada è una mappa, un appello e un’auto-convocazione.
Un’auto-convocazione di tutti gli esuli lontani e in patria, generazioni intere estromesse da una Città incapace di essere comunità, priva di una visione politica e culturale, senza alcuna connessione sentimentale tra il suo popolo e chi alternativamente ha governato e governa. Un appello a tutte le forze sane attorno a tre capisaldi inderogabili: Costituzione, antifascismo e lotta alla ’ndrangheta.
Una mappa verso un cambiamento concreto. «Vogliamo TUTTO: una Città vivibile, aperta, inclusiva, accogliente, dinamica, coesa, vicina ai più fragili, capace di esprimere una visione culturale, cosmopolita, europea… Si può fare!».
La Strada si ispira all’idea dialettica e viva di restanza ed erranza elaborata dall’antropologo Vito Teti, promuove la teoria e la pratica del riabitare i luoghi, produce azioni concrete nell’ottica del ricostruire le comunità.
Il movimento insiste sul connubio tra culturale e politico, da incarnare in un percorso condiviso con le comunità, attraverso percorsi nei quartieri che coniugano attraversamento, narrazione, riflessione, proposta artistico-culturale e azione politica.
«Per il nostro collettivo, da sempre, la politica va fatta “strada per strada, quartiere per quartiere, portone per portone”. Ed è sempre “per strada” che ci troverete».